Per noi donne la menopausa è un processo assolutamente naturale. In Italia le donne in menopausa sono circa 10 milioni e, nonostante ciò, constato con stupore che il tema viene affrontato sempre con un po’ di timidezza, quasi con vergogna. Come se fosse un tabù. Credo sia tempo che le cose cambino.
Ho creato questa pagina per dare il mio contributo. Trovate informazioni generali arricchite dalle mie esperienze personali. Questo è il mio concetto. E devo ammettere che metterlo in pratica mi ha dato molta soddisfazione.
Il cambiamento è inevitabile
Prima o poi ogni donna attraversa questa fase naturale di cambiamento. Chi prima, chi dopo. Il numero di ovuli, infatti, è già prestabilito fin dalla nascita. Solitamente le ovaie iniziano a ridurre la produzione di ormoni femminili verso i 45-55 anni, il livello di estrogeno diminuisce.
I principali cambiamenti nei livelli ormonali si manifestano in misura differente. Due terzi di noi donne si trovano a dover affrontare pesanti effetti negativi, sia sotto il profilo fisco che emotivo. Un terzo ha la fortuna di avere solo sintomi lievi.
Il ciclo mestruale impazzisce
Nel mio caso, come in quello di molte altre, le mestruazioni si bloccavano per mesi, per poi arrivare di nuovo all’improvviso. E per giunta erano così intense da condizionare la mia voglia di uscire di casa. Quando ho iniziato ad avere anche le vertigini e lievi problemi circolatori mi sono decisa a prendere un appuntamento dalla ginecologa.
“Sta entrando in menopausa” sono state queste le parole che mi ha detto. Non che non lo avessi sospettato, sapevo di non essere negli anni più fertili, ma sentirlo dire da un medico mi ha in qualche modo turbato.
Mi spaventavano soprattutto gli effetti negativi che diventavano sempre più fastidiosi: da un giorno all’altro mi sono ritrovata a combattere con le vampate di calore e la sudorazione. Di notte mi svegliavo senza motivo e non riuscivo a riprendere sonno. La capacità di concentrazione non era più la stessa di un tempo, mi capitava sempre più spesso di dimenticarmi qualcosa. Prima non mi succedeva. Così dovevo litigare con me stessa e con la dannata menopausa. La vivevo come una vera e propria malattia.
Sempre con tranquillità
Oltre che con il mio secondo marito, ho avuto molta fortuna anche con la mia ginecologa. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda. È sempre calma e prescrive i farmaci solo se assolutamente necessario. Sono ormai anni che vado da lei e questo è sempre stato il suo modo di fare.
“I cambiamenti ormonali sono solo un aspetto della menopausa. Non devono essere ignorati, ma non dobbiamo neanche focalizzarci su di essi”, è una delle sue tipiche affermazioni. Sapere che in alcune culture non esistono le parole “menopausa” o “vampate di calore” mi ha fatto riflettere sul mio atteggiamento e sul fatto che, erroneamente, stavo vivendo una fase di cambiamento naturale come una terribile malattia.
C’è lo zampino delle lobby
Questo è esattamente ciò che cercano di farci credere, fin dagli anni ’60, le lobby farmaceutiche. E ci riescono. Quasi tutti ormai sono convinti del fatto che dopo la menopausa le donne possano rimanere sane solo assumendo prodotti farmaceutici.
Come dire, le donne non devono lamentarsi se decidono di patire i sintomi causati dai cambiamenti ormonali tipici della “malattia menopausa”, come ad es. le vampate di calore, la depressione o la secchezza vaginale, anziché colmare il deficit ormonale con una terapia ormonale sostitutiva (TOS).
Per me il rischio è troppo alto
La somministrazione di combinazioni estro-progestiniche a prima vista potrebbe apparire sensata. Tuttavia, da quando ho iniziato ad interessarmi a fondo all’argomento, ho cambiato la mia opinione. Mi sono resa conto che, allo stato attuale della scienza, la terapia sostitutiva è collegata ad un maggiore rischio di ammalarsi di cancro al seno e all’utero. Ci sono numerosi studi che lo dimostrano.
Visto che anche la ginecologa nel mio caso la sconsigliava, mi sono impegnata a cercare alternative alla TOS per alleviare i sintomi. Così ho iniziato a provare un po’ di tutto: l’iperico e l’agnocasto, il trifoglio rosso e la cimicifuga racemosa e anche gli estratti di radice di rabarbaro e le cure con il latte di soia.
È questione di testa
Avevo la sensazione che ogni tanto alcuni di questi rimedi fossero d’aiuto. Mi sono dovuta ricredere quando i disturbi hanno iniziato a manifestarsi, in parte, ancora più violentemente. Ero molto stressata e perennemente alla ricerca di un “rimedio miracoloso”.
Come si dice nel mondo dello sport: la partita si vince con la testa. Alla fine mi sono resa conto che non c’è niente di miracoloso, si tratta piuttosto di rapportarsi alla situazione in modo rilassato, cercando di concentrare l’attenzione sul benessere generale. Oggi so che mi fa bene rafforzare il corpo e la mente simultaneamente su più livelli.
Per contrastare l’osteoporosi pratico attività fisica moderata. Ogni giorno faccio degli esercizi di rilassamento, cerco di fare regolarmente piccole passeggiate in mezzo alla natura e ho acquisito una consapevolezza alimentare che prima non avevo. Sono tutte cose che mi rilassano profondamente e che mi aiutano a vivere al meglio questa fase della vita.
Oltre a ciò, prendo un integratore alimentare a base di aminoacidi, che mi serve per coprire il fabbisogno giornaliero di sostanze nutritive. Contiene anche i fitormoni del luppolo, che mi aiutano ad armonizzare il bilancio ormonale senza aumentare il rischio di cancro e senza altri effetti collaterali. Adesso mi sento bene, sono addirittura più in forma rispetto a prima della menopausa, forse non tutti i giorni ma comunque molto spesso. Preferisco non diventare pazza e tenermi impegnata con qualcosa di utile, come ad es. trasmettendo il mio sapere.
Se avete avuto esperienze simili o se avete domande, scrivetemi. Non preoccupatevi se non rispondo subito, purtroppo non sempre riesco a rispondere rapidamente, ma prima o poi rispondo a tutti.
Cordialmente, Barbara